1º Gruppo Divisioni Alpine

Il 1º Gruppo Divisioni Alpine è stata una formazione della Resistenza italiana operante quasi completamente in Piemonte e sul confine con la Liguria, al comando del maggiore degli alpini Enrico Martini detto Mauri, appartenente alle cosiddette Formazioni autonome militari, denominate anche azzurri o badogliani. Composta principalmente di militari, si distingueva per l'indipendenza dal Comitato di Liberazione Nazionale e per la fedeltà al governo del Regno del Sud e agli Alleati. Non aveva riferimenti ideologici ufficiali, sebbene gli aderenti fossero prevalentemente di fede monarchica, di destra, liberali e cattolici, uniti dall'antifascismo e dal rifiuto del comunismo.

Bandiera

Bandiera tricolore, davanti e dietro: iscrizione in filo d'oro su sfondo azzurro "I GRUPPO DIVISIONI ALPINE".[1]

Storia

All'interno del quadro resistenziale, sono sempre stati definiti parte degli autonomi o badogliani, perché non facevano riferimento a nessun partito tradizionalmente antifascista.
Formate in gran parte almeno all'inizio, da militari rientrati dalla Russia o rimpatriati dal sud della Francia, fedeli al governo di Badoglio.
Al loro interno l'organizzazione è di tipo militare, infatti i comandanti di queste formazioni sono ufficiali dell'esercito i quali rivendicano la loro apartiticità, tendenzialmente comunque più vicine alle forze politiche moderate. Una delle più note è stata appunto quella comandata da Enrico Martini Mauri.

Enrico Martini Mauri, comandante del 1º Gruppo Divisioni Alpine

Sotto la sua guida la lotta armata si configura in modo nuovo, infatti forma dei piccoli gruppi, organizza nelle retrovie dei luoghi sicuri, dove riorganizzarsi, trovare rifugio, curare i feriti[2].

A Bastia Mondovì dal 1947 sul colle San Bernardo è stato costruito il sacrario del 1º Gruppo Divisioni Alpine, dove sono sepolti oltre ottocento caduti[3].

Composizione

A Settembre 1944 il 1º Gruppo Divisioni Alpine - forte di più di 5.000 uomini - comprendeva:

  • Iª Divisione Langhe comandante Mario Bogliolo
    • Brigata Castellino
    • Brigata Mondovì
    • Brigata Langhe ovest
    • Brigata Pedaggera
  • IIª Divisione Langhe comandante Piero Balbo
    • Brigata Belbo
    • Brigata Canale
    • Brigata Asti
  • IIIª Divisione Alpi comandante Piero Cosa
    • Brigata Val Pesio
    • Brigata Val Ellero
    • Brigata Val Corsaglia
  • IVª Divisione Alpi comandante Alessandro Vanni
    • Brigata Val Casotto
    • Brigata Val Mongia
    • Brigata Val Tanaro

Erano invece indipendenti le Brigate Bra, Amendola ed Alba[4][5].


Alla viglia dell'Insurrezione Generale il 1° Gruppo Divisioni Alpine era così strutturato:

  • Ia Divisione “Langhe” comandante Mario Bogliolo
    • 1a Brigata "Castellino"
    • 2ª Brigata "Mondovì"
    • 3a Brigata "Langhe Ovest"
    • 4a Brigata "Pedaggera"
    • 1a Brigata bis "Valle Bormida"
    • 2ª Brigata bis
  • IIa Divisione “Langhe” comandante Piero Balbo
    • 5ª Brigata "Belbo"
    • 6a Brigata "Valle Uzzone"
    • 7a Brigata "Rocca d’Arazzo"
    • 8a Brigata "Grana"
  • IVa Divisione “Alpi” agli ordini di Ferdinando Travaglio Peschiera
    • 13a Brigata "Val Tanaro"
    • 14a Brigata "Valle Mongia"
    • 15ª Brigata "Val Casotto"
  • Va Divisione “Monferrato” comandante Giuseppe Cravera
    • 17a Brigata "Asti"
    • 18a Brigata
    • 19a Brigata
  • VIa Divisione “Asti” comandante Giovanni Toselli Otello
    • 21a Brigata "San Damiano"
    • 22ª Brigata "Alba"
    • 25ª Brigata "Canale"
  • XIIa Divisione “Bra” comandante Icilio Ronchi Della Rocca
    • 45ª Brigata
    • 46a Brigata
    • 47a Brigata
    • 48a Brigata
  • XVa Divisione “Alessandria” comandante Stefano Cigliano Mimmo
    • 57a Brigata
    • 58a Brigata
  • 103a Brigata “Amendola” comandante Renato Gancia Rabbia[6]

Imprese a cui partecipò il I gruppo

Letteratura

  • Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio, tratta l'esperienza all'interno della formazione partigiana.

Filmografia

Dal libro nel 2000 è stato tratto il film omonimo, per il quale Piero Balbo ha prestato alcuni dei suoi indumenti utilizzati durante la resistenza, all'interprete principale Claudio Amendola.

Persone legate al Gruppo

Partigiani decorati

Medaglie d'oro al valor militare

Medaglie d'argento al valor militare

Note

  1. ^ Istoreto - scheda [collegamento interrotto], su metarchivi.istoreto.it. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  2. ^ La resistenza monarchica in Italia (1943-1945), p. 32.
  3. ^ Istituto Resistenza Cuneo. URL consultato l'8 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2009).
  4. ^ Paolo Crippa e Daniele Notaro, Alba, città contesa 1944/1945, Zanica, Luca Cristini Editore (Soldiershop), 2024, p. 49, ISBN 979-1255891321.
  5. ^ Gianni Toscani, Con i partigiani in Valbormida Valle Uzzone Valle Belbo - Langhe interviste - documenti - fotografie, Magema Edizioni, 2007, ISBN 8889169192.
  6. ^ Formazioni autonome nella Resistenza - documenti- a cura di Gianni Perona, Milano, Franco Angeli Editore, 1996, p. 324, ISBN 8820473836.
  7. ^ Anpi - scheda Balocco (PDF). URL consultato il 9 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2006).
  8. ^ ANPI - scheda Brusa. URL consultato l'8 febbraio 2009 (archiviato il 7 giugno 2006).
  9. ^ Anpi - scheda Cenacchio. URL consultato il 9 febbraio 2009 (archiviato il 18 ottobre 2003).
  10. ^ ANPI - scheda Giusta. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  11. ^ ANPI - scheda Garelli. URL consultato l'8 febbraio 2009 (archiviato il 31 maggio 2010).
  12. ^ ANPI - scheda Hanau. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  13. ^ ANPI - scheda Pappini. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  14. ^ Partigianato Piemontese. ROSSI AURELIO, VILLA sul sito istoreto.it, su intranet.istoreto.it. URL consultato il 14 maggio 2014. - Capitano Aurelio Rossi, "capitano Villa", classe 1917, ufficiale in spe di artiglieria, dopo l'armistizio, partigiano delle formazioni autonome "Mauri" dall'aprile 1944 alla smobilitazione; nell'ottobre 1944 è nominato comandante della brigata Val Casotto. Ottenne una M.A.V.M. per l'attività di partigiano in Val Casotto
  15. ^ ANPI - scheda Rossino. URL consultato il 9 febbraio 2009.
  16. ^ ANPI - scheda Somano. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  17. ^ ISTITUTO PIEMONTESE PER LA STORIA DELLA RESISTENZA.
  18. ^ ANPI - scheda Ferrero. URL consultato l'8 febbraio 2009.

Bibliografia

  • AA.VV, Formazioni autonome nella Resistenza - Documenti - a cura di Gianni Perona, Milano, Franco Angeli Editore, 1996, ISBN 8820473836
  • Renzo Amedeo, Alba libera: fatti, giorni, protagonisti . 35 Anniversario della liberazione, Fossano, Centro Studi Partigiani autonomi Torino, 1980.
  • Domenico De Napoli, Antonio Ratti, Silvio Bolognini, Napoli, Guida editore s.p.a., 1985, ISBN 8-87042-887-7.
  • Enrico Martini, Noi del 1º Gruppo Divisioni Alpine settembre 1943-Maggio 1945. Una resistenza da riscoprire, Cairo Montenotte, L.Editrice., 2011, ISBN 978-8-89595-548-3.
  • Enrico Martini, Con la libertà e per la libertà, Torino, Società editrice torinese, 1947.
  • Enrico Martini, Partigiani penne nere: Boves ,Val Maudagna, Val Casotto, Le Langhe, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1968.
  • Gianni Toscani, Con i partigiani in Valbormida, Valle Uzzone, Valle Belbo, Langhe. Interviste - documenti - fotografie, Savona, Magema Edizioni, 2007, ISBN 8889169192
  • Paolo Crippa e Daniele Notaro, Alba. Città contesa 1944/1945, Zanica, Luca Cristini Editore (Soldiershop), 2024, ISBN 979-1255891321
  • Piero Negri, Luca Bufano, Pierfrancesco Manca, Il partigiano Fenoglio: uno scrittore nella guerra civile, Roma, Fandango libri, 2000, ISBN 88-87517-09-6.
  • Aldo Spinardi, Mauri e i suoi, Cuneo, Collana storica della Resistenza cuneese. Cassa di Risparmio di Cuneo, 1994.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Fondo I Gruppo divisioni alpine nell'archivio Istoreto, su metarchivi.istoreto.it. URL consultato il 22 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  • Ampi Palermo. URL consultato il 19 agosto 2020.
  • Centro Studi Beppe Fenoglio - scheda Enrico Martini. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  • Google Book - La resistenza monarchica in Italia (1943-1945). URL consultato l'8 febbraio 2009.
  • Eculture - Divisioni autonome. URL consultato l'8 febbraio 2009.
  • Comune di Pamparato. La resistenza in val Casotto. URL consultato il 19 agosto 2020.
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