Bruna Talluri

 
La rilevanza enciclopedica di questa voce o sezione sugli argomenti attivisti e partigiani è stata messa in dubbio.
Motivo: IMHO non enciclopedica in quanto insegnante né come politica (nessun incarico istituzionale di rilievo), né come partigiana (solo staffetta, decorata con un riconoscimento decisamente minore). Come saggista, ha operato in ambito strettamente locale; ha avuto alcuni ruoli nelle organizzazioni femministe ma è difficile soppesarne la rilevanza

Bruna Talluri (Siena, 12 giugno 1923[1] – Siena, 21 novembre 2006[1]) è stata un'attivista e partigiana italiana. Per la sua attività antifascista le fu assegnata la Croce al merito di guerra [1]

Biografia

Laureatasi in lettere e filosofia all‘Università di Siena, scelse la carriera scolastica e fu insegnante di scuola media superiore.[1]

Aderì sin dalla adolescenza agli ideali dell’antifascismo[1] seguendo una scelta di libertà nata dal suo temperamento ribelle e dal suo rigore intellettuale.[N 1][2]
Suo padre nel 1941 fu condannato a due anni di confino per motivi politici e Bruna, maggiore di cinque figli, fu costretta a trovarsi un lavoro, ma questo evento fu all'origine del suo impegno politico ed intellettuale antifascista ancora prima della caduta del fascismo[3].

La storia partigiana di Bruna Talluri sembra avere dei punti in comune con quella di Rossana Rossanda soprattutto per la riflessione politica e la ricerca interiore. Scrive infatti che: "Mi interessava la lotta contro i tedeschi, la Repubblica, perché condannavo l'atteggiamento di Sua maestà Vittorio Emanuele III, e mi interessava la democrazia". Nasce da questa sua convinzione l'esperienza di raccogliere giovani attorno al Partito d'Azione facendo un lavoro quotidiano pericoloso di proselitismo, di contatti sotterranei, a fianco di partigiani e antifascisti che si muovevano tra la città e la campagna[3].

Il padre fece rientro nel 1943 con l'ex compagna di università Ida Levi che fuggiva da Siena in seguito a una delazione, partì per Limone Piemonte e di lì si spostò a Torino, dove prese contatti con i gruppi antifascisti, facendo da staffetta portando pacchi di stampati politici. Dopo l'8 settembre aderì al movimento Giustizia e libertà per poi confluire in Unità Popolare. Per la sua attività partigiana fu decorata con la Croce al merito di guerra.[1] Dopo la notizia dello sbarco alleato in Sicilia ritornò a Siena dalla famiglia.[4]
In qualità di rappresentante dell'Unità Popolare nell’ottobre 1944, insieme a Tina Meucci, Anna Gradi e Alba Pieri, fondò a Siena l'Unione Donne Italiane.[4]
Insieme ad Ernesto Codignola decise di aderire al Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni del quale partito giunse a far parte, per un trimestre, della Segreteria Nazionale.[1]

Nel 1968 fu eletta nelle file del Partito comunista italiano nel consiglio comunale di Siena e svolse il compito di assessore all’istruzione e ai servizi sociali. Fu tra i fondatori dell’Istituto storico della resistenza di Siena.[1]

Per alcuni decenni si dedicò all’insegnamento e agli studi storici e filosofici e strinse amicizia con numerosi intellettuali senesi quali Mario Delle Piane, Alceste Angelini, Luciano Tanganelli, Delfo Orlandini, Giorgio e Anna Giorgetti.[1]
Socia dell’Accademia Senese degli Intronati scrisse numerosi saggi di storia del giornalismo e di carattere storico-filosofico.[1]

Morì a Siena il 21 novembre 2006.

Nel 2023 Tomaso Montanari rettore dell'Università per stranieri di Siena, in occasione del XXV aprile, dedicò un'aula dell'università alla partigiana Bruna Talluri, cogliendo l'occasione per presentare il libro di Benedetta Tobagi dal titolo La Resistenza delle donne. Al termine Montanari aggiunse: "Fu partigiana e insegnante, si definiva una ribelle, una ribellione all'ingiustizia. Solo così l'antifascismo e la resistenza parlano ai ragazzi di oggi, ribellarsi al mondo così come è la missione dell'Università, la ricerca è ribellione, senza quell'istinto ribelle non si studia"[5].

Archivio

Il Fondo Talluri Bruna, conservato presso Archivio storico del movimento operaio democratico senese - ASMOS, contiene documentazione dal sec. XX secondo quarto - sec. XX ultimo quarto.[6]

Onorificenze

Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
«per la sua attività partigiana»

Opere

Articoli
  • Bruna Talluri, I riflessi della cultura europea del XVIII secolo nei saggi filosofici di Francesco Algarotti, in Miscellanea di studi in onore del prof. Eugenio Di Carlo, Trapani, 1959.
  • Bruna Talluri, Giovanni Nicola Bandiera e il Dictionnaire di Pierre Bayle, in Studi senesi, LXXII, 1960, pp. 494-499.
  • Il conteso territorio di Comacchio e l’intervento del Sant’Uffizio contro Uberto Benvoglienti,erudito senese (1709-1712), in Studi senesi, LXXIII, 1961, pp. 147-172.
  • La Civiltà cattolica e il fascismo. 1922-1924, in Studi senesi, LXXV, 1963, pp. 336-356.
  • L’anti-Machiavel e Voltaire politico, in Studi senesi, LXXV, 1965, pp. 285-330.
  • La Civiltà cattolica e il fascismo. 1922-1924, in Studi senesi, LXXVII, 1965, pp. 285-330.
  • La Civiltà cattolica e il fascismo. 1925-1929, in Studi senesi, LXXVIII, 1966, pp. 258-298.
  • Benedetto Croce e la Civiltà cattolica, in Studi senesi, LXXIX, 1967, pp. 236-252.
  • Il giornalismo democratico senese da Aspromonte a Mentana, in Studi senesi, LXXX, 1968, pp. 337-371.
  • Il Nuovo Paese, giornale socialista diretto da Francesco Cellesi, in Studi senesi, LXXXIV, 1972, pp. 487-514.
  • Alessandro Orlandini (a cura di), ll Partito d’azione a Siena: la sua origine e la sua conclusione nei ricordi di una partigiana "azionista", Convegno "Scritti per Mario Delle Piane", Colle Val d’Elsa, 9-10 febbraio 1996, Atti del Convegno, Napoli, Edizioni della Facoltà di giurisprudenza e di scienze politiche, 1986, pp. 183-238.
Libri
  • Pierre Bayle, Milano, Editore Giuffré, 1963.
  • Il giornalismo senese liberale e democratico (1860-1880), Montepulciano, Editori del Grifo, 1983.
  • La Martinella e il giornalismo senese radicale e socialista (1880-1894), Montepulciano, Editori del Grifo, 1983.
  • La politica italiana nei giornali senesi (1861-1862), Sesto San Giovanni, Casa editrice La Pietra, 1993.
  • La politica italiana nei giornali senesi (1882-1900), Sesto San Giovanni, Casa editrice La Pietra, 1994.
  • La "svolta" del Novecento e il giornalismo senese, Sesto San Giovanni, Casa editrice La Pietra, 1994.
  • Le origini del fascismo e il giornalismo senese, Sesto San Giovanni, Casa editrice La Pietra, 1994.

Note

Annotazioni

  1. ^ In una intervista lei stessa raccontò: « [...] mi ricordo che fin da bambina sono stata, come suol dirsi, un po' ribelle. Tant'è vero che ho dovuto lasciare le scuole elementari. Ma non perché fossi cattiva: non ero affatto cattiva. Ero inquieta, ero ribelle... la maestra si impensierì ... e certo incominciò a desiderare che me ne andassi. E così fui costretta a abbandonare le scuole elementari e mi mandarono all'istituto di Santa Caterina...».

Fonti

  1. ^ a b c d e f g h i j Moscadelli Stefano e Morotti Laura, Talluri Bruna, su Siusa, 4 giugno 2009. URL consultato il 14 marzo 2022.
  2. ^ Teresa Lucente, Bruna Talluri, su Toponomastica femminile.com. URL consultato il 16 marzo 2022.
  3. ^ a b Luciana Rocchi, Donne e Resistenza nel Grossetano e nel Senese, in Damien Prévost, 12 marzo 2008. URL consultato il 18 agosto 2024.
  4. ^ a b Eleonora Imparati, Bruna Talluri (PDF), su Istituto storico della Resistenza in Toscana, 1º ottobre 2015, pp. 21-22. URL consultato il 15 marzo 2022.
  5. ^ Verso il 25 aprile, Università per Stranieri Siena intitola aula alla partigiana senese Bruna Talluri, in Radio Siena Tv, 14 aprile 2023. URL consultato il 18 agosto 2024.
  6. ^ Moscadelli Stefano (a cura di), Talluri Bruna, su SIUSA Archivi di personalità. URL consultato il 18 marzo 2022.

Bibliografia

  • Silvia Folchi, Intervista con Bruna Talluri in Archivio dell'Istituto Storico della Resistenza senese, Siena 2003.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN) 2489787 · ISNI (EN) 0000 0000 2392 5488 · SBN CFIV023143 · LCCN (EN) n84185740 · BNE (ES) XX1465020 (data) · BNF (FR) cb12052784r (data) · J9U (ENHE) 987007366831905171
  Portale Biografie
  Portale Letteratura