Bruno Perini

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[1]Bruno Perini (Milano, 21 novembre 1950) è un giornalista italiano.

Biografia

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Giornalista professionista dal 18 giugno del 1987, ha iniziato a lavorare al quotidiano il Manifesto nel 1978 come giornalista economico-finanziario, grazie all'amicizia con Valentino Parlato, uno dei fondatori del quotidiano comunista. Dall'87 all'89 ha lavorato al settimanale del gruppo Rizzoli, il Mondo, come redattore ordinario ma alla fine del 1989 è tornato a lavorare al Manifesto. Nel 1992 la direzione del quotidiano gli ha chiesto di abbandonare temporaneamente il settore della finanza e di seguire l'inchiesta giudiziaria "Mani pulite", aperta dalla procura milanese con l'arresto del socialista e presidente del Pio Albergo Trivulzio, Mario Chiesa. Per il Manifesto e per l'agenzia Asca ha seguito i processi di tangentopoli fino al 1998, poi è tornato a occuparsi di economia e finanza per il Manifesto e per l'Asca. All'inizio degli anni '90 ha iniziato a collaborare con il mensile Prima Comunicazione diretto da Umberto Brunetti e Alessandra Ravetta. Per circa due anni, (2009-2010), Bruno Perini è stato collaboratore del Sole 24 ore e conduttore della rassegna stampa di Radio 24. Nel 2004 ha scritto un libro giallo per Baldini e Castoldi: "Richiamo di sangue". Nel 2010 ha pubblicato per la casa editrice Mondadori: "Memorie di zio Adriano", una biografia di Adriano Celentano che è zio di Bruno Perini. Nel 2016 ha pubblicato un thriller per Tralerighe dal titolo "Le figlie del diavolo". Collabora con il quindicinale online "Informazione senza filtro".

Controllo di autoritàVIAF (EN) 281482916 · ISNI (EN) 0000 0003 8832 6226 · SBN UFIV010081
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