Castello di Introd

Castello di Introd
Château d'Introd
Vista aerea del castello
Ubicazione
Stato Contea di Savoia
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneValle d'Aosta
CittàIntrod
IndirizzoPlan-d'Introd
Coordinate45°41′28.82″N 7°11′11.05″E45°41′28.82″N, 7°11′11.05″E
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Introd
Informazioni generali
TipoCastello romanico
CostruzioneXIII secolo-XVI secolo
Condizione attualeAperto al pubblico
Proprietario attualeRegione Valle d'Aosta
Visitabile
[1]
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Il castello di Introd (in francese, Château d'Introd) è uno dei castelli della Valle d'Aosta, e sorge a Introd, in località Plan d'Introd.

Storia

Il castello di Introd fa risalire le proprie origini al XII secolo quando venne costruito con una struttura piuttosto semplice, costituita da un mastio quadrato circondato da una cinta muraria non eccessivamente spessa. Viene nominato nei documenti della castellania del Châtel-Argent nel 1244.[1] Per esigenze di migliorare la struttura, Pierre Sarriod nel 1260 lo fece ampliare facendolo divenire una vera fortezza. Ulteriori modifiche nel XV secolo portarono il castello a una forma più arrotondata.

Prima del restauro
Dopo il restauro

Il castello subì due traumi in tempi moderni che costrinsero a nuovi restauri: un incendio nella seconda metà dell'Ottocento e uno all'inizio del Novecento. In particolare in quest'ultimo caso i lavori vennero diretti nel 1910[1] dall'architetto Jean Chevalley per commissione del proprietario, il cavalier Gonella, portando il castello alla forma attuale.

Oggi il castello, di proprietà dei conti Caracciolo di Brienza, nella sua parte aperta al pubblico è gestita dalla Fondation Grand-Paradis, grazie alla concessione in comodato data dai conti al comune di Introd.[2]

A luglio 2012 la torre del castello è stata riaperta al pubblico dopo un intervento del restauro che ha coinvolto anche altre parti del complesso.[3]

Descrizione

Il salone interno è decorato con un affresco che corre nel salone lungo le pareti: vicino al soffitto sono incorniciate tante singole scene in ciascuna delle quali è raffigurato un albero diverso. Al di sotto si trova una tappezzeria a trompe-l'œil.

  • La piantina del castello nel 1936 (Carlo Nigra)
    La piantina del castello nel 1936 (Carlo Nigra)
  • Il mastio centrale.
    Il mastio centrale.
  • Portone d'ingresso del castello, copia di quello del castello di Issogne. La scalinata invece è copiata da quella del castello di Fénis.
    Portone d'ingresso del castello, copia di quello del castello di Issogne. La scalinata invece è copiata da quella del castello di Fénis.
  • Graffiti del XVI secolo all'interno del dongione con le date più antiche presenti nel castello.
    Graffiti del XVI secolo all'interno del dongione con le date più antiche presenti nel castello.
  • Il cortile interno del castello e i suoi affreschi, molti dei quali ispirati da quelli di Fénis.
    Il cortile interno del castello e i suoi affreschi, molti dei quali ispirati da quelli di Fénis.
  • Decorazione parietale del salone interno.
    Decorazione parietale del salone interno.

Gli annessi rurali

Il granaio

La serratura del granaio adiacente al castello.

Di fronte al castello, caso raro di conservazione, si trova un granaio rinascimentale completamente in legno con splendidi portali in ferro battuto.

L'Ôla: la scuderia del castello

L'Ôla, la scuderia rinascimentale del castello

Non distante si trova l'antica scuderia, oggi nota col nome di cascina L'Ôla, nome che deriverebbe dal termine "ala" in patois, per il tetto a un solo versante. L'Ôla, che presenta sulla facciata principale 5 colonne di 1,8 m di diametro, ha influenzato l'architettura delle stazioni ferroviarie della linea Aosta - Pré-Saint-Didier, nell'alta Valle d'Aosta.[4]

Note

  1. ^ a b A Gogna, M. Milani, "Gran Paradiso", Priuli & Verlucca 2006, p.27. ISBN 88-8068-3276
  2. ^ Castello di Introd, su grand-paradis.it, Fondation Grand Paradis. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2012).
  3. ^ Moreno Vignolini, Riapre al pubblico la torre del Castello di Introd, su aostasera.it, 1º agosto 2012. URL consultato il 2 agosto 2012.
  4. ^ A Gogna, M. Milani, "Gran Paradiso", Priuli & Verlucca 2006, p. 93. ISBN 88-8068-3276

Bibliografia

  • Mauro Minola, Beppe Ronco, Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni, Varese, Macchione ed., 2002, pp. 52, ISBN 88-8340-116-6.
  • André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], ISBN 88-7032-049-9.
  • Carlo Nigra, Torri e castelli e case forti del Piemonte dal 1000 al secolo XVI, vol. II. La Valle d'Aosta, Quart (AO), Musumeci, 1974, pp. 86-87.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Descrizione del castello sul sito della Regione Valle d'Aosta, su regione.vda.it.
  • (IT) , (FR) Il castello sul sito del comune di Introd
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