Chiesa del Santissimo Rosario di Pompei

Chiesa di Santa Maria del Rosario di Pompei
Esterno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°54′24.3″N 12°30′01.4″E41°54′24.3″N, 12°30′01.4″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna del Rosario
Diocesi Roma
ArchitettoPio Piacentini
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione1889
Completamento1898
Sito webwww.domusaustralia.org/chapel/
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La chiesa di Santa Maria del Rosario di Pompei è un luogo di culto cattolico di Roma situato in via Cernaia, nel rione Castro Pretorio. È dedicato alla Madonna dei Rosario di Pompei.

Storia

Interno

La chiesa venne costruita tra il 1889 e il 1898 su progetto dell'architetto Pio Piacentini.[1] Alla chiesa era annessa la Curia provinciale dei Padri Maristi e un convitto internazionale per studenti. Secondo Diego Angeli, nel 1902 nella chiesa erano presenti un'Apparizione della Madonna di Pompei nella terza cappella di destra e un quadro del "beato Pietro Chaull [sic]" nella quarta.[2]

Dopo l'acquisto della chiesa e dell'adiacente casa da un gruppo di diocesi australiane, importanti lavori di restauro sono stati effettuati nel 2009-2011 con la trasformazione del complesso nella guest house "Domus Australia", di cui la chiesa (il cui altare è stato riconsacrato il 16 ottobre 2011 dal cardinale George Pell) è diventata la cappella.[3][4]

Descrizione

Navata e Organo

La chiesa presenta un insieme di vari elementi architettonici in stile neoclassico con riferimenti all'architettura rinascimentale.[5] L'esterno presenta un paramento murario in laterizi,[1] e nella facciata sono incise le due iscrizioni: “Almae SS. Rosarii Reginae” e “Divae Virgini Sacra”. All'interno la struttura è costituita da un'unica navata coperta con volta a botte lunettata e terminante con abside semicircolare, lungo la quale si aprono tre cappelle per lato.[6] Nell'abside si trova un crocifisso bronzeo, opera di Louis Laumen, mentre nella semi-cupola il pittore L. Sacco affrescò una Madonna col Bambino assieme a san Giuseppe e san Pietro Chanel.[7][8]

Durante i lavori di restauro del 2011, nelle cappelle laterali furono poste delle tele dell'artista sidneiano Paul Newton che ritraggono vari santi, alcuni dei quali sono legati all'Australia, all'Oceania o al Lontano Oriente.[3][9] Tra queste figure sono presenti Maria della Croce (la prima santa australiana, al secolo MacKillop), Pietro Chanel (un missionario francese, primo martire in Oceania), il venerabile François-Xavier Nguyên Van Thuân (raffigurato durante il suo incarceramento) e John Bede Polding (il primo vescovo cattolico dell'Australia).[9]

Sulla cantoria in controfacciata si trova l'organo a canne, costruito dai Fratelli Schimicci nel 1920 e oggetto di rifacimento e ampliamento da parte di Pinchi nel 1958; a trasmissione elettrica, dispone di 16 registri su due manuali e pedale.[10] Lo strumento è stato recentemente completamente restaurato da parte della stessa Organi Pinchi.

Note

  1. ^ a b Alemanno 2004, p. 32.
  2. ^ Diego Angeli, Le chiese di Roma: guida storica e artistica delle basiliche, chiese e oratorii della città di Roma, Società editrice Dante Alighieri, 1902, p. 387. URL consultato il 22 luglio 2024.
  3. ^ a b Guest House Domus Australia Roma | Spiritualità, su Domus Australia Roma. URL consultato il 22 luglio 2024.
  4. ^ (ENIT) Cappella, su domusaustralia.org. URL consultato il 7 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2019).
  5. ^ C. Rendina, p. 221.
  6. ^ G. Frozuto, p. 267.
  7. ^ Alemanno 2004, p. 34.
  8. ^ Lombardi 1993, p. 345.
  9. ^ a b (EN) Domus Australia Chapel, Rome, Italy | Paul Newton - Portrait Artist, su www.paulnewton.com.au. URL consultato il 22 luglio 2024.
  10. ^ G. Frozuto, p. 268.

Bibliografia

  • Massimo Alemanno, Le chiese di Roma moderna Vol I, Armando Editore, 2004, pp. 32-34, ISBN 978-88-8358-530-2.
  • Ferruccio Lombardi, Roma: chiese, conventi, chiostri: progetto per un inventario 313—1925. Roma, Edilstampa, 1993.
  • Mauro Quercioli, Rione XVIII Castro Pretorio, in I quartieri di Roma, vol. III, Milano, Newton & Compton, 2000, pp. 1064-1105, ISBN non esistente.
  • Claudio Rendina, Le chiese di Roma, Roma, Newton & Compton Editori, 2000, ISBN 978-88-541-0931-5.
  • Graziano Fronzuto, Organi di Roma. Guida pratica orientativa agli organi storici e moderni, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2007, pp. 267-268, ISBN 978-88-222-5674-4.

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