Diocesi di Saint Andrews, Dunkeld e Dunblane

Diocesi di St Andrews, Dunkeld e Dunblane
Dioecesis Sancti Andreae et Dunkeldensis et Dunblanensis
Chiesa episcopale scozzese
 
Mappa della diocesi
 
VescovoIan Paton
Presbiteri24
181 battezzati per presbitero
 
Abitanti703.000
Battezzati4.354 (0,6% del totale)
Superficie65.000 km²
Parrocchie47
 
Erezione1837
Ritoanglicano
CattedraleCattedrale di San Niniano
IndirizzoPerth
Sito webwww.standrews.anglican.org
 
Manuale

La diocesi di Saint Andrews, Dunkeld e Dunblane (in latino Sancti Andreae et Dunkeldensis et Dunblanensis, in inglese Diocese of St Andrews, Dunkeld and Dunblane) è una sede della Chiesa episcopale scozzese. Nel 2020 contava 4.354 battezzati su 700.000 abitanti. È retta dal vescovo Ian Paton.

Territorio

La diocesi copre le antiche contee di Fife, Perthshire, Kinross-shire, Clackmannanshire e parzialmente lo Stirlingshire.

Storia

L'attuale diocesi fu eretta nel 1837 riprendendo i territori di tre antiche diocesi medievali scozzesi, la diocesi di St Andrews (Sancti Andreae), quella di Dunkeld (Dunkeldensis) e quella di Dunblane (Dunblanensis).

Diocesi di Saint Andrews

Lo stesso argomento in dettaglio: Arcidiocesi di Saint Andrews ed Edimburgo.

La diocesi di Sant’Andrea, elevata al rango metropolitano nel 1472 col primato su tutta la Scozia, riuscì a mantenere una continua linea episcopale fino al tardo Seicento, quando il passaggio al calvinismo comportò l’interruzione dell’istituzione episcopale.[1]

Nel 1633 l'arcidiocesi aveva perso gran parte del suo territorio per la fondazione della diocesi di Edimburgo.

Diocesi di Dunkeld

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Dunkeld.

La diocesi di Dunkeld riuscì a sopravvivere alla Riforma, ma dopo le rivoluzioni calviniste del Seicento fu ufficialmente soppressa continuando però clandestinamente finché fu poi riconosciuta dopo la riconciliazione con la Chiesa anglicana ufficiale.

Diocesi di Dunblane

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Dunblane.

La diocesi di Dunblane fu la più piccola della Scozia medievale, e come le precedenti fu abolita in seguito alla fine del episcopato della Chiesa ufficiale di Scozia nel 1689 ma continuando in quella episcopale clandestina fino a fine Settecento per poi essere riconosciuta nel 1808 con il vescovo Patrick Torry che divenne poi vescovo della diocesi attuale con la fusione del 1837.[2]

Cronotassi

  • 1837–1852: Patrick Torry
  • 1853–1892; Charles Wordsworth
  • 1893–1907: George Wilkinson
  • 1908–1930: Charles Edward Plumb
  • 1931–1938: Edward Reid
  • 1939–1949: Lumsden Barkway
  • 1950–1955: Brian Burrowes
  • 1955–1969: John Howe
  • 1969–1994: Michael Hare Duke
  • 1994–2004: Michael Henley
  • 2004–2017: David Chillingworth
  • 2018 - Ian Paton

Statistiche

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 700 mila persone contava 4.300 battezzati, corrispondenti allo 0,6% del totale.

Note

  1. ^ I membri dissidenti della Chiesa di Scozia contrari alla rivoluzione del 1688 la continuarono in clandestinità formando la Chiesa episcopale scozzese anche se, per sottolineare la differenza della "nuova" diocesi priva di rango arcivescovile, venne chiamata diocesi di Fife.
  2. ^ Il vescovo Charles Rose fu l'unico vescovo episcopale a rifiutare di riconoscere Giorgio III di Hannover dopo il 1788 continuando fino alla morte nel 1791 a rimanere fedele agli Stuart.

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Collegamenti esterni

  • (EN) Annuario della diocesi
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