Emanuele D'Agostino

Emanuele D'Agostino (Palermo, 1938 – scomparso a Palermo il 30 giugno 1981[1]) è stato un mafioso italiano, affiliato a Cosa Nostra.

Carriera criminale

D'Agostino, prima di essere un soldato della famiglia di Santa Maria di Gesù sotto Stefano Bontate, commetteva omicidi per conto di Rosario Riccobono, potente boss di Partanna-Mondello. Il 10 dicembre 1969 ,quando era ancora un "avvicinato", fece parte del comando mafioso che uccise il boss Michele Cavataio negli uffici di Viale Lazio, compiendo la famosa Strage di Viale Lazio, e il 16 settembre 1970 fu colui che rapì Mauro De Mauro per portarlo nel luogo dove sarebbe stato assassinato.

Venne affiliato nel 1972.

Secondo la deposizione di Tommaso Buscetta al maxiprocesso di Palermo (3 aprile 1986), il D’Agostino fu colui che informò Rosario Riccobono dell’intenzione di Stefano Bontate, che non tollerava più il dominio e i modi di Salvatore Riina, di ucciderlo in occasione di una riunione della Commissione. Grazie a questa soffiata i “Corleonesi” poterono assassinare preventivamente lo stesso Bontate, dando inizio alla seconda guerra di mafia, la sanguinosa epurazione di tutti i non allineati, che fu la maggiore causa della successiva fase di defezioni e pentimenti che determinò i noti vantaggi nella guerra a Cosa Nostra.

Tuttavia anche lui venne assassinato durante la seconda guerra di mafia: era uno dei pochi uomini della fazione avversaria a Salvatore Riina a non essersi accordato con lui, e perciò Riccobono, ex alleato di Bontate segretamente passato dalla parte dei Corleonesi, attirò D'Agostino in un'imboscata, promettendogli un rifugio prima di fuggire negli Stati Uniti d’America, e lo strangolò facendo poi sparire il suo corpo nel nulla. Giuseppe Giacomo Gambino confidò al futuro pentito Rosario Naimo, amico del D’Agostino, che mentre moriva questi rivolse a Riccobono le sue ultime parole: "Solo lei mi poteva tradire"[2]. Il futuro pentito Salvatore Contorno cercò inutilmente di fargli capire che ormai non potevano fidarsi di nessuno, ma D’Agostino si fidò di quello che credeva un alleato.

Nel 2011 Rosario Naimo disse che D'Agostino gli aveva fornito un'accurata descrizione dell'omicidio De Mauro e della trage di viale Lazio per dimostrare di aver ottenuto un ruolo importante all'interno di Cosa Nostra.

Il suo corpo non è mai stato trovato.

Note

  1. ^ sicuramente deceduto in quanto rese note le dinamiche del suo omicidio ma impossibile determinare data e luogo con sicurezza in quanto il corpo non è stato mai ritrovato
  2. ^ "De Mauro ucciso su ordine del signor Riina, su archivio.antimafiaduemila.com.

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