Estrazione di una base

In matematica, in particolare in algebra lineare, l'estrazione di una base è un algoritmo che permette di estrarre una base di uno spazio vettoriale a partire da un insieme finito di generatori dello spazio.

Il teorema di estrazione di una base

Sia V {\displaystyle V} uno spazio vettoriale di dimensione n {\displaystyle n} su un campo K {\displaystyle K} . Il teorema di estrazione di una base asserisce che se v 1 , , v k {\displaystyle \mathbf {v} _{1},\ldots ,\mathbf {v} _{k}} sono vettori che generano V {\displaystyle V} , allora:[1]

  • Il numero k {\displaystyle k} è maggiore o uguale a n {\displaystyle n} .
  • Esistono n {\displaystyle n} vettori v 1 , , v n {\displaystyle \mathbf {v} _{1},\ldots ,\mathbf {v} _{n}} che formano una base di V {\displaystyle V} .

Dimostrazione e algoritmo

La dimostrazione fornisce un algoritmo che consente di trovare concretamente i vettori v 1 , , v n {\displaystyle \mathbf {v} _{1},\ldots ,\mathbf {v} _{n}} . L'algoritmo funziona nel modo seguente: per ogni i = 1 , , k {\displaystyle i=1,\ldots ,k} , si controlla se il vettore i {\displaystyle i} -esimo v i {\displaystyle \mathbf {v} _{i}} è dipendente dai precedenti. Questo accade se e solo se:

v i S p a n ( v 1 , , v i 1 ) {\displaystyle \mathbf {v} _{i}\in {\rm {Span}}(\mathbf {v} _{1},\ldots ,\mathbf {v} _{i-1})}

Se un vettore è linearmente dipendente dagli altri si elimina dalla lista, altrimenti, si tiene. Per i = 1 {\displaystyle i=1} , non ci sono vettori precedenti e si considera quindi lo span come l'insieme formato dal solo vettore nullo: quindi il primo vettore viene tenuto solo se diverso da zero. Il risultato finale è quindi un insieme di vettori indipendenti che continuano a generare V {\displaystyle V} , ossia, per definizione, una base di V {\displaystyle V} .

Esempio

Si estrae una base di R 3 {\displaystyle \mathbb {R} ^{3}} dall'insieme :

( 1 1 0 ) , ( 0 1 1 ) , ( 1 0 1 ) , ( 0 1 0 ) {\displaystyle {\begin{pmatrix}1\\1\\0\end{pmatrix}},{\begin{pmatrix}0\\1\\1\end{pmatrix}},{\begin{pmatrix}1\\0\\-1\end{pmatrix}},{\begin{pmatrix}0\\1\\0\end{pmatrix}}}

Il primo vettore non è nullo e quindi viene tenuto. Il secondo non è multiplo del primo, e quindi viene tenuto. Il terzo è però combinazione dei primi due, infatti:

( 1 0 1 ) = ( 1 1 0 ) ( 0 1 1 ) {\displaystyle {\begin{pmatrix}1\\0\\-1\end{pmatrix}}={\begin{pmatrix}1\\1\\0\end{pmatrix}}-{\begin{pmatrix}0\\1\\1\end{pmatrix}}}

Quindi il terzo vettore è eliminato. Il quarto risulta indipendente dagli altri. Si ottiene quindi la base:

( 1 1 0 ) , ( 0 1 1 ) , ( 0 1 0 ) {\displaystyle {\begin{pmatrix}1\\1\\0\end{pmatrix}},{\begin{pmatrix}0\\1\\1\end{pmatrix}},{\begin{pmatrix}0\\1\\0\end{pmatrix}}}

Controesempio

Se al posto di spazi vettoriali si considerano moduli liberi allora il risultato non è più vero. Si prenda ad esempio lo Z {\displaystyle \mathbb {Z} } -modulo libero Z Z {\displaystyle \mathbb {Z} \oplus \mathbb {Z} } . Allora si può verificare che ( 3 , 1 ) , ( 2 , 0 ) , ( 0 , 1 ) {\displaystyle (3,1),(2,0),(0,1)} generano tutto Z Z {\displaystyle \mathbb {Z} \oplus \mathbb {Z} } ma né ( 3 , 1 ) , ( 2 , 0 ) {\displaystyle (3,1),(2,0)} , né ( 3 , 1 ) , ( 0 , 1 ) {\displaystyle (3,1),(0,1)} ( 2 , 0 ) , ( 0 , 1 ) {\displaystyle (2,0),(0,1)} sono basi sebbene linearmente indipendenti e di cardinalità uguale al rango dello Z {\displaystyle \mathbb {Z} } -modulo (ossia 2). Si osservi che un controesempio ancora più semplice si può trovare per lo Z {\displaystyle \mathbb {Z} } -modulo libero Z {\displaystyle \mathbb {Z} } scegliendo ad esempio 2 , 3 {\displaystyle 2,3} come sistema di generatori, da cui chiaramente non si riesce ad estrarre una base.

Note

  1. ^ S. Lang, Pag. 45.

Bibliografia

  • Serge Lang, Algebra lineare, Torino, Bollati Boringhieri, 1992, ISBN 88-339-5035-2.

Voci correlate

  • Base (algebra lineare)
  • Completamento a base
  • Copertura lineare
  • Spazio vettoriale
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