Giuseppe Antonio Brugnone

 
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Motivo: Voce su religioso e appassionato di conchiglie, per il quale l'attività come religioso non è rilevante già nella descrizione della voce stessa. Divenne medico e poi, per poco tempo, insegnante di liceo, per poi ritirarsi per occuparsi di zoologia. In questo campo viene descritto come "uno dei maggiori esponenti della scuola siciliana" ma, considerato che le fonti presenti sono di ambito locale (Ed. Società nissena di storia patria, Edizioni WWF di Caltanissetta, La Sicilia), sembra che la sua rilevanza non travalichi i confini regionali. La lista delle opere sembrano indicare più articoli per pubblicazioni e cataloghi che non libri veri e propri.
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Motivo: toni fortemente elogiativi (uno dei maggiori esponenti della scuola siciliana di malacologia, uno dei maggiori studiosi siciliani di conchiglie) con fonti di ambito locale e non nazionale.
Giuseppe Antonio Brugnone

Giuseppe Antonio Brugnone (Caltanissetta, 18 giugno 1819 – Palermo, 3 febbraio 1884) è stato un presbitero, gesuita e zoologo italiano.[1]

Testo del Brugnone con disegni autografi di specie di conchiglie

Biografia

Figlio di Michele Rugnone agrimensore, poi cambiato in Brugnone, e di Carmela Lacagnina , sesto di otto fratelli e sorelle[2]. Studiò nel collegio dei Gesuiti a Caltanissetta. Nel 1834 entrò nell'ordine dei Gesuiti studiando prima a Caltanissetta e poi a Palermo. Dal 1843 al 1847 spese il suo magistero religioso a Palermo, Alcamo e Modica. Nel 1847 fu ordinato sacerdote, e poi si recò a Noto. È stato prima di tutto un religioso gesuita, docente in diversi collegi esperto studioso dell'ebraico e delle sacre scritture, dei classici latini e greci ma anche esperto studioso di scienze naturali.[3]

Infatti, è stato uno dei maggiori studiosi siciliani di conchiglie, sia fossili che contemporanee, dell'Ottocento[senza fonte]; raccolta che iniziò a creare sin dal 1841 con materiali raccolti a Palermo, Alcamo, Modica, Noto e a Siracusa e Caltanissetta. Nel 1848 fu costretto a fuggire in esilio a Floriana a Malta, a causa dei moti indipendentisti della rivoluzione siciliana del 1848. Nel 1849 chiese, ed ottenne l'anno dopo, la dispensa religiosa per potersi dedicare ai suoi studi naturalistici. Il 30 giugno del 1856 si laureò in medicina. Con Regio Decreto del 16 aprile 1862, fu nominato professore reggente di Storia naturale nel Liceo di Palermo dove insegnò fino al 1867.[4]

Successivamente si dimise da ogni incarico pubblico per dedicarsi esclusivamente alla sua passione di malacologo. Imparò l'inglese e il tedesco per poter studiare testi zoologici in queste lingue.[5]

Considerato uno dei maggiori esponenti della scuola siciliana di malacologia fu scopritore di 47 nuove specie delle quali ancora oggi 16 sono riconosciute; catalogò 8500 specie vegetali e e 44500 specie animali. Tra i suoi allievi più importanti vi fu Tommaso Di Maria Allery, marchese di Monterosato[6] uno dei massimi esperti italiani di malacologia. Fu anche amico di Luigi Bellardi di Genova.

Le sue collezioni spiccavano all'epoca per completezza e importanza, tra tutte la collezione di moltissime specie plioceniche di Altavilla e post-plioceniche del Palermitano.[7]

La collezione malacologica del Brugnone fu venduta in gran parte al Marchese di Monterosato, la cui collezione di circa 3 milioni di conchiglie, comprese quelle del Brugnone, si trova oggi nel Museo civico di zoologia di Roma[6]. Mentre del Brugnone all'Università di Catania sono conservati 52 pezzi.[8]

Due specie fossili scoperte rispettivamente da Giuseppe Seguenza e dal marchese De Gregorio furono intitolate a Brugnone: il mollusco Pleurotoma brugnonii[9] e il corallo Isastrea brugnonii.[10]. Anche Monterosato nominò in suo onore due specie di molluschi fossili: Ampullotrochus brugnonei Monterosato, 1890, e Dentalium brugnonei Monterosato, 1891[6], così come il naturalista e paleontologo Luigi Bellardi che denominò in suo onore Nassa brugnonis Bellardi 1882, un gasteropode fossile del Miocene superiore[11]. Gli fu dedicato anche un genere di molluschi della famiglia Cypraeidae Rafinesque, 1815, ovvero Brugnonia Jeffreys, 1883, attualmente considerato sinonimo junior del genere Naria Gray, 1837[12].

Opere pubblicate

  • Memoria sopra alcune Pleurotome fossili nei dintorni di Palermo, Stabilimento tipografico di Fr. Lao, pp. 42 + 1 tavola, Palermo 1862.
  • Miscellanea Malachologica, Abate Josepho Brugnone, Pars I, Tipografia Michele Amenta, pp. 1–13 + 1 tavola, Palermo 1873.
  • Miscellanea Malachologica, Abate Josepho Brugnone, Pars II, Stabilimento tipografico di Fr. Lao, pp. 26 + 1 tavola, Palermo 1876.
  • Osservazioni sulle Chemnitzia pusilla e Chemnitzia terebellium, phil. per l'ab. G. Brugnone. Bullettino della Società Malacologica Italiana, Vol. II, pp. 211–215, Pisa 1876.
  • Due specie fossili nuove di Altavilla per l'abate G. Brugnone, Bullettino della Società Malacologica Italiana, Vol. II, pp. 216–218 + 1 tavola, Pisa 1876.
  • Osservazioni critiche fatte dall'ab. Giuseppe Brugnone sul catalogo dell conchiglie fossili di monte Pellegrino e Ficarazzi del Marchese di Monterosato, Bullettino della Società Malacologica Italiana, Vol. III, pp. 17–46 + 1 tavola, Pisa 1877.
  • Le conchiglie Plioceniche delle vicinanze di Caltanissetta per l'Abate Giuseppe Brugnone, Bullettino della Società Malacologica Italiana, Vol. VI, pp. 87–157 + 1 tavola, Pisa 1880.

Note

  1. ^ https://www.conchology.be/?t=9001&id=13801
  2. ^ Albero Genealogico Rugnone, su familysearch.org.
  3. ^ Cimino, p. 87.
  4. ^ Cimino, p. 89.
  5. ^ Cimino, p. 88.
  6. ^ a b c (EN) Massimo Appolloni, Carlo Smriglio e Bruno Amati, Catalogue of the primary types of marine molluscan taxa described by Tommaso Allery Di Maria, Marquis of Monterosato, deposited in the Museo Civico di Zoologia, Roma, in Zootaxa, vol. 4477, n. 1, 14 settembre 2018, pp. 1–138, DOI:10.11646/zootaxa.4477.1.1. URL consultato il 25 marzo 2021.
  7. ^ Cimino, p. 90.
  8. ^ Cimino, p. 91.
  9. ^ Sequenza 1875, Boll. Comit. Geol. Ital., pag. 204
  10. ^ De Gregorio 1883-84, Il Naturalista siciliano
  11. ^ Luigi Bellardi, I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte 3, in Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino (1882), Serie 2, Vol.34.
  12. ^ MolluscaBase eds. (2021). Brugnonia Jeffreys, 1883, su molluscabase.org. URL consultato il 25 marzo 2021.

Bibliografia

  • Valerio Cimino, GIUSEPPE ANTONIO BRUGNONE E ALTRI SCIENZIATI NISSENI, Società Nissena di Storia Patria - Caltanissetta.
  • Valerio Cimino, Giuseppe Antonio Brugnone: Malacologo di Caltanissetta, su reader.ilmiolibro.kataweb.it, Ed. WWF di Caltanissetta - SBN Pal0232284, 2011, 38.
  • W. Gruttadauria, L'uomo delle conchiglie ... (PDF), su centrocammarata.com, La Sicilia, 30 gennaio 2011.
  • G. MANGANELLI, E. LORI, A. BENOCCI e S. CIANFANELLI, Società Malacologica Italiana 1874–1906 (PDF), su researchgate.net, Archives of natural history-www.researchgate.net.
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