Hōmei Iwano

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Hōmei Iwano (岩野 泡鳴?; Awaji, 20 gennaio 1873 – 9 maggio 1920) è stato uno scrittore giapponese[1].

Biografia

Voleva essere un missionario cristiano, ma alla fine optò per la letteratura.

Si trasferì a Tokyo dove effettuò il suo percorso di studi.[2]

Assieme a Doppo Kunikida fondò la rivista Bundan (Mondo letterario).

Dal 1894 collaborò con il periodico Jộgaku Zasshi, pubblicando poesie e il dramma Meikon Getchứ-no Yaeba.

Dopo libri e drammi kabuki senza successo, pubblicò diversi libri: (Shintaishi no sahō, 1907; Shintaishi shi, 1907-08) e testi di analisi letterarie (Shimpiteki hanjū shugi, 1906; Shin shizen shugi, 1908).

A partire dal 1909, scrisse romanzi autobiografici come Tandeki (1909) o Hōmei gobusaku (1911).

Il romanzo Tandeki riscosse un buon successo, ma innescò qualche polemica per i toni e le descrizioni veristiche e ardite che lo contraddistinsero.[2]

Fondò il movimento del Nihonshugi (Nipponismo), caratterizzato da elementi individualistici e nazionalistici. [2]

Tradusse Plutarco.

Note

  1. ^ http://kotobank.jp/word/岩野泡鳴
  2. ^ a b c Le Muse, vol. 6, Novara, De Agostini, 1965, p. 220.

Bibliografia

  • Louis Frédéric, Japan Encyclopedia (Japon, dictionnaire et civilisation), Harvard University Press, 2002, p. 409, ISBN 0-674-00770-0.

Collegamenti esterni

  • www.aozora.gr.jp, su aozora.gr.jp.
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