Moriaki Shimizu

Moriaki Shimizu
NascitaKurume, 24 agosto 1896
Morte3 aprile 1979
Dati militari
Paese servitoBandiera del Giappone Giappone
Forza armata Esercito imperiale
Armaartiglieria
Corpostato maggiore
Anni di servizio1917-1945
Gradogenerale di divisione
GuerreSeconda guerra sino-giapponese
Seconda guerra mondiale
Comandante dimissione militare giapponese
Studi militariAccademia militare di Ichigaya, Tokyo
Scuola d'artiglieria dell'Esercito
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Manuale

Moriaki Shimizu (in giapponese: 清水盛明?, Shimizu Moriaki; citato nella documentazione archivistica italiana anche come Moriakira Shimizu o, assai più raramente, come Moriakirà Shimizu; Kurume, 24 agosto 1896 – 3 aprile 1979) è stato un generale e diplomatico giapponese, addetto militare in Italia e successivamente capo della missione militare nipponica nella RSI.

Biografia

Nato a Kurume,[1][2][3] nella prefettura di Aichi, figlio primogenito del maggiore dell'esercito Moriji Shimizu,[1] dopo aver frequentato la Scuola normale superiore, la Scuola regionale giovanile dell'esercito e la Scuola propedeutica militare centrale a Hiroshima, si diplomò all'Accademia militare dell'esercito (29º corso) nel maggio 1917.[1][3][4] Nel dicembre dello stesso anno, fu nominato sottotenente dell'artiglieria e destinato al 14º Reggimento artiglieria da campagna.[1][4] Nel novembre 1920, si diplomò alla Scuola d'applicazione di artiglieria e genio (26º corso)[1]. Nel novembre 1925, si laureò alla Scuola di guerra (37º corso)[1][2][3]

Nel marzo 1926, fu promosso a capitano dell'artiglieria e posto al comando di una compagnia del 3º Reggimento artiglieria da campagna.[1] Nel dicembre dello stesso anno fu assegnato allo stato maggiore dell'esercito quale capufficio del personale e aggregato alla rappresentanza presso la Società delle Nazioni; nell'agosto del 1932 fu promosso maggiore dell'artiglieria.[1] Nel febbraio 1933 ottenne il comando di un battaglione dell'11º reggimento artiglieria da montagna.[1] Nel marzo 1934 venne destinato alla Fabbrica d'armi principale dell'esercito (sezione periodici ovvero propaganda) e, nell'agosto 1936, avanzò al grado di tenente colonnello dell'artiglieria.[1] Nel settembre 1937 divenne membro del Dipartimento d'informazione del gabinetto (ufficio notizie / servizi segreti) e nel luglio 1938 fu promosso colonnello dell'artiglieria.[1][2] Nel dicembre 1938 fu nominato direttore dell'Ufficio informazioni del Ministero della guerra.[1][2] Nel dicembre 1939 fu nominato addetto militare presso l'ambasciata giapponese in Italia.[1][2][3] Nell'agosto 1942 divenne generale di brigata e nell'aprile 1945 promosso generale di divisione.[1][2][3] Tornò in Giappone nel dicembre dello stesso anno.[1] Successivamente fu console generale onorario della Repubblica di San Marino.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o 『日本陸海軍総合事典』?, “Nihon Rikukaigun Sōgō Jiten”, (Enciclopedia completa dell'esercito e della marina giapponese), 2ª ediz., a p. 77.
  2. ^ a b c d e f 『陸海軍将官人事総覧 陸軍篇』?, “Rikukaigun shōkan jinji sōran Rikugun hen”, ("Panoramica generale del personale dell'esercito e della marina. Edizione dell'esercito"), a p. 407.
  3. ^ a b c d e 『日本陸軍将官辞典』?, “Nipponrikugun shōkan jiten”, (Dizionario generale dell'esercito giapponese), a p. 376.
  4. ^ a b 『陸海軍将官人事総覧 陸軍篇』?, “Rikukaigun shōkan jinji sōran Rikugun hen” ("Panoramica del personale generale dell'esercito e della marina. Edizione dell'esercito"), alle pp.403-407.

Bibliografia

  • Ministero degli affari esteri, I documenti diplomatici italiani: 1939-1943, IX Serie, vol. X (7 febbraio - 8 settembre 1943), Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato.
  • Galeazzo Ciano, Diari 1937-1943. Collana Le Navi, Roma, Castelvecchi, 2014, ISBN 978-88-6826-444-4
  • Guglielmo Scalise, Calabria amara, Milano, Ceschina, 1972.

Voci correlate

Altri progetti

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