Passamezzo

Il passamezzo, anche denominato passo e mezo (italiano del secolo XVI), passemeze e passemezze (francese), passamezzo e passymeasure (inglese) così come pass'e mezzo e passezzo, era una danza del rinascimento italiano (periodo 1550-1650), conosciuta in tutta Europa.[1] È di ritmo binario, pertinente con la pavana (ma più rapida) e seguita abitualmente dalla gagliarda. Può essere eseguita sola o come parte di una suite o insieme di danze.

Ne esistono coreografie stampate, anche se di 60 anni posteriori alle prime danze di passamezzo, per cui si ignora il loro aspetto originale.

L'origine della parola è incerta, potrebbe derivare dal suo tempo alla breve, oppure da una figura di ballo: un “passo e mezzo”.[2] Mersenne nella sua “Armonia universale” (1636) propone una interpretazione analoga, ma l'esistenza di diverse ipotesi dimostra l'incertezza che circonda la sua etimologia.[1]

Passamezzo antico

Generalmente in sol minore e a volte in la, gli accordi del passamezzo si trovano in intervalli metricamente uguali e si dividono solitamente in due frasi, la prima al V e la seconda all'I. È possibile che tra gli accordi dello schema si intercalino gradi intermedi come il V o il V-V. Lo schema a sua volta può ripetersi indefinitamente per adeguarsi alla durata della danza.[1] Il passamezzo antico e la sua progressone I – VII – I – V – III – VII – I – V – I è molto simile alla Romanesca (eg. Greensleeves[1]) e alla Follia, due altre con bassi ostinato, delle più popolari.[3] Questo dettaglio provoca confusione,[1] ma Il passamezzo, come molte altre danze del Rinascimento non è definita da una sola sequenza di accordi se non per un insieme di elementi: il suo compasso, il suo ambito, le sue figure ritmiche e melodiche così come le convenzioni stilistiche legate alla pratica stessa della danza in questione. La Romanesca anche si differenziava in certa maniera contribuendo all'identificazione del passamezzo.[1] Galilei (Primo Libro della pratica del contrappunto, 1588-1591) ci dà un suggerimento indicando che la Romanesca ha un carattere “eccitato” e che il passamezzo è “tranquillo”. Un altro elemento caratteristico interessante è la fluidità apparente del ritmo, direttamente legata al movimento regolare dei passi di ballo.[1]


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<<
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%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% Passamezzo antico

g1 f g d
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bes'1 f g d g,
}

}
>>
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}
}
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}

Fonte: International Encyclopedia of Dance. Oxford University Press.

Passamezzo moderno

Il passamezzo moderno è una variante in tonalità maggiore, appare per esempio nella Quadran Pavan inglese. La sua sequenza armonica è I – IV – I – V – I – IV – I – V – I :


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\new Staff \with {
\remove "Time_signature_engraver"

}
<<
\relative c' {
\key c \major
\clef bass
\time 2/2
\tempo 2 = 82
\override TupletBracket #'bracket-visibility = ##f
\autoBeamOff
\set Staff.midiInstrument = #"harpsichord"

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% Passamezzo moderno

\repeat volta 2 {
g1 c, g' d g c, g' d g,
}

}
>>
\layout {
\context { \Score \remove "Metronome_mark_engraver" }
\context {
\remove "Metronome_mark_engraver"
}
}
\midi {}
}

Note

  1. ^ a b c d e f g Cohen.
  2. ^ Vignal, p. 763.
  3. ^ Bukofzer, p. 50.

Bibliografia

  • (EN) Denis Arnold, The New Oxford Companion to Music, vol. 2, Oxford University Press, 1983, pp. 425-426, ISBN 0-19-311316-3.
  • Manfred Bukofzer, La musica barocca, traduzione di Oddo Piero Bertini, Milano, Rusconi, 1989, ISBN 88-18-21605-8.
  • (EN) Selma Jeanne Cohen (a cura di), Passo e mezzo, in International Encyclopedia of Dance, vol. 5, New York, Oxford University Press, 1998, p. 110, ISBN 0-19-512309-3.
  • (EN) Giuseppe Gerbino e Alexander Silbiger, Ruggiero, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, vol. 21, New York, Oxford University Press, 2001, ISBN 0-19-517067-9.
  • (EN) Donald Jay Grout, J. Peter Burkholder e Claude V Palisca, A history of western music, 10ª ed., New York, W. W. Norton, 2019, ISBN 978-0-393-62394-9.
  • (FR) Marc Vignal, Passamezzo, in Dictionnaire de la musique, Parigi, Larousse, 2005, p. 763, ISBN 2-03-575040-7.
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