Polinucleosi

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La polinucleosi è il termine medico che indica un numero eccessivo (relativo) rispetto alla norma di leucociti neutrofili (polinucleati) nel sangue o nei liquidi organici.[1]

Essa rappresenta una leucocitosi relativa insieme alla linfocitosi, alla policitosi neutrofila ed eosinofila.[2]

È causata di solito dalla sepsi in corso di processi suppurativi (pus). Si osserva nella sindrome di Obrinsky,[3] nella arterite di Horton,[4] e nella malattia tubercolare.[5]

Note

  1. ^ Polinucleosi, su treccani.it. URL consultato il 3 ottobre 2011.
  2. ^ Francesco Cozza, Guida pratica per l'esame clinico del malato, PICCIN, 1985, pp. 421–, ISBN 978-88-299-0254-5.
  3. ^ Mario Raso, Trattato di anatomia patologica clinica, PICCIN, 1986, pp. 30–, ISBN 978-88-299-0409-9.
  4. ^ Pietro Pellegrini, Semeiotica reumatologica, PICCIN, 1998, pp. 3948–, ISBN 978-88-299-1416-6.
  5. ^ Gioacchino Breccia, La cura delle malattie tubercolari del polmone, Unione tipografico-editrice torinese, 1921.

Bibliografia

  • Giuseppe Canepa e G. Stella, Trattato di ortopedia pediatrica: clinica, terapia medica e tecniche chirurgiche, PICCIN, 2002, pp. 1985–, ISBN 978-88-299-1747-1.
  • Michele Stefani, Lezioni di anatomia patologica, PICCIN, 1990, pp. 30–, ISBN 978-88-299-0832-5.
  • C. Ravetto e C. Ravetto P. Boccato, Atlante di citodiagnostica per aspirazione con ago sottile, PICCIN, 1985, pp. 188–, ISBN 978-88-299-0177-7.

Voci correlate

  • Sepsi
  • Pus

Collegamenti esterni

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