Rischio di concentrazione

Il rischio di concentrazione è il rischio da sostenere in caso di investimenti o crediti diretti ad uno stesso soggetto, oppure a gruppi di soggetti che appartengono ad uno stesso settore di attività o alla stessa area geografica.[1] Esempi:

  • un risparmiatore investe tutti i suoi averi in una unica azione o obbligazione;
  • una banca investe gran parte delle sue riserve in un solo paese;
  • un investitore affida il suo denaro a ditte di tutto il mondo, ma si concentra troppo sull'industria tessile.

In caso di fallimento o inadempimento della controparte, per esposizioni relativamente importanti rispetto al capitale di cui si dispone, si perderebbero in un solo colpo tutti i crediti all'attivo patrimoniale.

Al fine di ovviare tali possibili inconvenienti è opportuno diversificare gli investimenti riducendo sostanzialmente il rischio di concentrazione.

Il rischio di concentrazione è misurabile.[1] Gli istituti di credito aderenti al Comitato di Basilea debbono, secondo l'accordo internazionale di vigilanza prudenziale Basilea II, monitorare le esposizioni in modo da minimizzare il rischio di concentrazione.

Note

  1. ^ a b Elisa Dellarosa, Ranieri Razzante, Il nuovo sistema dei controlli interni della Banca, Milano, FrancoAngeli, 2010, pp. 67 e segg.
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